venerdì 16 febbraio 2018

ROBERTO SUCCO: IL KILLER DI MESTRE



LA STORIA DI ROBERTO SUCCO INIZIA A VENEZIA IL 3 APRILE 1962,SUO ANNO DI

 NASCITA,FIGLIO DI UN APPUNTATO DEI CARABINIERI E DI UNA CASALINGA LA SUA

 VITA SI SVOLGE IN UN'APPARENTE TRANQUILLITA' FINO AL COMPIMENTO DEI 19

 ANNI. UN RAGAZZO TACITURNO,SOLITARIO,SENZA COMPORTAMENTI STRANI

 TRANNE QUELLA PICCOLA PASSIONE NELLA DISSEZIONE DI PICCOLI INSETTI NELLA

SUA STANZA DOVE SI RIFUGIAVA E DOVE AVEVA PIAZZATO PICCOLI FILI DI NYLON

PERCHE' TEMEVA CHE QUALCUNO POTESSE ENTRARE E CURIOSARE TRA LE SUE

COSE,PERFINO LA MADRE. E' AMANTE DEL CULTURISMO E DELLE ARTI MARZIALI,E'

UN BEL RAGAZZO E NASCONO I PRIMI BATTIBECCHI IN FAMIGLIA QUANDO INSISTE

 NEL VOLER USARE LA MACCHINA DI FAMIGLIA SEMPRE E COMUNQUE,UN'ALFASUD

AZZURRA. LA MADRE E' MOLTO ANSIOSA E PROTETTIVA NEI SUOI CONFRONTI,TEME

INCIDENTI E RESTA SVEGLIA DI NOTTE FINCHE' ROBERTO NON RIENTRA A CASA. LA

 SERA DEL 5 APRILE 1981 ALL'ENNESIMO LITIGIO CON LA MADRE SEMPRE RIGUARDO

 ALLA MACCHINA,AFFERRA UN COLTELLO E NEL GESTO DI AUTOLESIONISMO VIENE

 BLOCCATO DALLA MADRE,NE NASCE UNA COLLUTAZIONE E LA DONNA RESTA

 FERITA DA UNA COLTELLATA,CADE A TERRA E LUI LE SI AVVENTA ADDOSSO E LA

 RIEMPIE DI COLTELLATE FINCHE' NON LA SENTE PIU' SOFFRIRE,LE COLTELLATE

SARANNO 32. TRASPORTA IL CADAVERE NELLA VASCA DA BAGNO E CERCA DI

 PULIRE IL SANGUE SUL PAVIMENTO COME PUO',POI ATTENDE PER QUALCHE ORA AL

 BUIO IL RITORNO A CASA DEL PADRE CHE FINIVA IL TURNO IN COMMISSARIATO. LO

 SORPRENDE APPENA APRE LA PORTA DI CASA, LO ACCOLTELLA E LO FINISCE CON IL

 MANICO DI UN'ACCETTA,POI COPRE LA TESTA CON UN SACCO DELL'IMMONDIZIA

 PER NON SPORCARE ULTERIORMENTE E TRASFERISCE IL CADAVERE NELLA VASCA

 SOPRA QUELLO DELLA MADRE. RIEMPIE LA VASCA DI ACQUA E DETERSIVO PERCHE'

 L'ODORE DEL SANGUE ERA MOLTO FORTE,POI SI CAMBIA,CHIUDE CASA E SI

 ALLONTANA CON L'ALFASUD DEL PADRE. IL DUPLICE DELITTO VIENE SCOPERTO

 DAI COLLEGHI DEL PADRE SOLO DUE GIORNI DOPO,INSOSPETTITI DALL'ASSENZA

 INGIUSTIFICATA SUL POSTO DI LAVORO,LO VANNO A CERCARE A CASA E CON

L'AIUTO DEI POMPIERI SCOPRONO LA MACABRA SCENA DEI DUE CADAVERI NEL

BAGNO. I SOSPETTI CONDUCONO SUBITO AL FIGLIO ROBERTO CHE SI ERA DATO

 ALLA FUGA NELLA ZONA DI UDINE E QUI VIENE INTERCETTATO ALL'USCITA DA UNA

 PIZZERIA TRE GIORNI DOPO IL DELITTO. TRASFERITO IN CARCERE,CONFESSA CON

 FREDDEZZA E DISTACCO IL DUPLICE OMICIDIO DEI GENITORI,FINALMENTE SI

SENTIVA LIBERO E NON PIU' OSSESSIONATO SOPRATTUTTO DALLA MADRE. DOPO

 TRE MESI DI CARCERE RIESCE ANCHE A PORTARE A TERMINE GLI STUDI E OTTIENE

 LA MATURITA' SCIENTIFICA. I PARERI DEI MEDICI CHE L'HANNO VISITATO IN

 CARCERE NON LASCIANO DUBBI,AFFETTO DA SCHIZOFRENIA E DISTURBI DELLA

 PERSONALITA',VIENE DICHIARATO INFERMO DI MENTE E TRASFERITO NEL

MANICOMIO CRIMINALE DI REGGIO EMILIA. QUI DETESTA L'ISOLAMENTO,INIZIA A

 SCRIVERE MOLTE LETTERE E SI ISCRIVE ALLA FACOLTA' DI GEOLOGIA

 DELL'UNIVERSITA' DI PARMA. RIESCE AD OTTENERE DUE GIORNI DI PERMESSO DI

SEMILIBERTA' E IL 17 MAGGIO 1986 NE APPROFITTA PER DARSI ALLA MACCHIA E

 NON RIENTRARE NELLA SUA CELLA.E' UFFICIALMENTE EVASO. FA PERDERE LE SUE

 TRACCE,VARCA IL CONFINE FRANCESE E DECIDE CHE IL PERCORSO FINORA

 SEGUITO DI REDENZIONE E REINTEGRO NELLA SOCIETA' NON VA PIU' BENE PER

 LUI,SI TRASFORMA IN UN PICCOLO RAMBO, UNO SPIETATO E GLACIALE KILLER

 IMPREVEDIBILE NEGLI SPOSTAMENTI E NELLE AZIONI. IL 1 DICEMBRE 1986 ENTRA

 DI NOTTE IN UNA VILLETTA A CARQUEIRANNE E VIOLENTA UNA RAGAZZA

MINACCIANDOLA CON UN REVOLVER E LEGANDOLA CON UN CORDINO DI NYLON. IL

 3 APRILE 1987 A TRESSERVE IN SAVOIA UCCIDE UN BRIGADIERE DELLA

GENDARMERIA (ANDRE' CASTILLO) PER RUBARGLI LA PISTOLA D'ORDINANZA. IL 27

 APRILE 1987 SPARISCE NEL NULLA UNA RAGAZZA FRANCESE DI ORIGINI

VIETNAMITE, FRANCE VU-DIHN, AD ANNECY,ALTA SAVOIA. DOPO POCHI GIORNI NON

 SI HANNO PIU' NOTIZIE DI UN MEDICO,MICHEL ASTOUL, E IL SUO CORPO VERRA'

 TROVATO SOLAMENTE SEI MESI DOPO IN UNA RIMESSA PER ATTREZZI CON UN

 COLPO DI PISTOLA IN TESTA. IN FRANCIA INIZIA A CIRCOLARE L'IDENTIKIT DEL

 PRESUNTO CRIMINALE,ALTO,OCCHI GRIGI,UNO STRANO ACCENTO

 STRANIERO,VESTITI MILITARI. DURANTE UNA RISSA IN UN LOCALE DI TOLONE,UNA

 SERA SPARA AD UN RAGAZZO,FERENDOLO E COSTRINGENDOLO ALLA PARALISI.

 DURANTE LE INDAGINI LA POLIZIA FRANCESE SCOPRE CHE IL GIOVANE CHE HA

SPARATO ERA IN COMPAGNIA DI TRE RAGAZZE,VENGONO IDENTIFICATE E UNA DI

 LORO DICHIARA CHE IL RAGAZZO SI CHIAMA ANDRE' E CHE VIVE IN UN ALBERGO

 DELLA ZONA. DUE ISPETTORI FANNO UN SOPRALLUOGO NELLA SUA STANZA E

 VENGONO SORPRESI ALLE SPALLE DAL SUCCO CHE NE FERISCE UNO ALLA GAMBA

 E UNO ALL'ADDOME CON COLPI D'ARMA DA FUOCO. IL COMMISSARIO MORANDIN

 FEITO ALLA GAMBA RIESCE A FUGGIRE PER LE SCALE MA QUI VIENE RAGGIUNTO E

 FREDDATO CON UN COLPO IN TESTA A DISTANZA RAVVICINATA. UN DELITTO

 SCONVOLGENTE CHE LO FA DIVENTARE IL PERICOLO NUMERO UNO IN

FRANCIA,RICERCATO DALLA POLIZIA E DALL'INTERPOL,SANNO SOLO CHE SI FA

 CHIAMARE ANDRE' ED E' FUGGITO A BORDO DI UN 4X4 GRIGIO. NELLA

 PERQUISIZIONE DEL SUO APPARTAMENTO A TOLONE VIENE RINVENUTO UN VERO

 ARSENALE NELL'ARMADIO,TANTE CARTE D'IDENTITA' RUBATE E UN DITTAFONO

CON REGISTRATE FRASI SCONNESSE PRONUNCIATE IN UN FRANCESE

"ITALIANIZZATO". SI PENSA SIA FUGGITO IN SVIZZERA DOPO CHE VIENE SEGNALATO

 UN SEQUESTRO DI PERSONE IN UNA CASA DI LYSS, UN UOMO SI E' INTRODOTTO DI

 SERA IN UNA CASA COSTRINGENDO DUE RAGAZZE E DUE RAGAZZI A SPOGLIARSI

SOTTO LA MINACCIA DI UNA PISTOLA. AVEVA TENTATO DI VIOLENTARE LE RAGAZZE

 MA POI SI ERA RIVESTITO ED ERA USCITO COME SE NULLA FOSSE. IL 6 OTTOBRE

1987 VIENE TROVATA ASSASSINATA CLAUDINE DUCHOSAL,UNA CASALINGA DI AIX-

LE-BAINS,VIOLENTATA E POI UCCISA CON UN COLPO IN TESTA. ORMAI LA RICERCA

 DEL KILLER E' SERRATA E SI SOSPETTA CHE POSSA ESSERE RIENTRATO IN ITALIA E

 NELLE SUE ZONE TRA IL VENETO E IL FRIULI. GRAZIE AL PEDINAMENTO DI UNA

 RAGAZZA CONOSCIUTA ANNI PRIMA IN FRANCIA, LA POLIZIA TENDE UNA

 TRAPPOLA AL SUCCO E LO INTERCETTA A SANTA LUCIA DI PIAVE IL 28 FEBBRAIO

 1988. E' LA FINE DI UN INCUBO CHE AVEVA PORTATO UNA SCIA INFINITA DI SANGUE

 E DI TERRORE TRA L'ITALIA,LA FRANCIA E LA SVIZZERA. LA FRANCIA CHIEDE

SUBITO L'ESTRADIZIONE PER TUTTA LA SERIE DI OMICIDI COMMESSI MA NON

 VERRA' MAI CONCESSA,VIENE PORTATO NEL CARCERE DI TREVISO DOVE SI RIFIUTA

 DI RISPONDERE A QUALSIASI DOMANDA. E' MOLTO SICURO DI SE',SBEFFEGGIA

 TUTTI  CON UN SORRISO, SI VEDE CHE E' UNA MENTE MOLTO DISTURBATA. IL 1

 MARZO 1988 SI RENDE SUBITO RESPONSABILE DI UN TENTATIVO DI FUGA DURANTE

 L'ORA D'ARIA,ELUDE IL CONTROLLO DELLE GUARDIE E CON MOVENZE DA

 ACROBATA RIESCE A SALIRE FINO SUL TETTO DEL CARCERE DOVE INSCENA UNA

 PROTESTA E UNO SHOW CONTRO I GIORNALISTI ACCORSI A DOCUMENTARE

L'ACCADUTO. E' A TORSO NUDO CHE INVEISCE CONTRO TUTTI E LANCIA TEGOLE DI

 SOTTO, E' FUORI DI SE',URLA FRASI SCONNESSE,TENTA DI RAGGIUNGERE UN

EDIFICIO VICINO AGGRAPPANDOSI AD UN CAVO DELL'ELETTRICITA' MA CALCOLA

 MALE LA DISTANZA E CADE DA UN'ALTEZZA DI 6 METRI PERDENDO I SENSI,SE LA

 CAVA CON LA FRATTURA DI TRE COSTOLE. VIENE TRASFERITO NEL CARCERE DI

 LIVORNO MA DOPO POCHI MESI FA RITORNO IN VENETO E NEL CARCERE DI

 VICENZA DOVE CONFERMANO LA DIAGNOSI DI SCHIZOFRENIA PARANOIDE. NELLA

NOTTE TRA IL 22 E IL 23 MAGGIO 1988 VIENE TROVATO SENZA VITA NELLA SUA

 CELLA D'ISOLAMENTO,SI E' SUICIDATO COPRENDOSI IL VOLTO CON UNA FEDERA IN

 TESTA E UN SACCO NERO DELL'IMMONDIZIA DOVE  AVEVA NASCOSTO UNA

PICCOLA BOMBOLA DI GAS BUTANO CHE GLI SERVIVA PER FARSI IL CAFFE'.

ROBERTO SUCCO,IL KILLER DAGLI OCCHI DI GHIACCIO,IL CHERUBINO NERO,IL

MOSTRO DI MESTRE AVEVA MESSO FINE ALLA PROPRIA ESISTENZA FORSE ANCHE

 PERCHE' NON VOLEVA ACCETTARE IL NUOVO TRASFERIMENTO NEL MANICOMIO

 CRIMINALE DI REGGIO EMILIA. LE SUE GESTE,I SUOI MISTERI E LA SUA

STORIA,SUCCESSIVAMENTE SARANNO FONTE DI ISPIRAZIONE DI PIECES TEATRALI,DI

 LIBRI E ANCHE DI UN FILM DIRETTO DA CEDRIC KAHN E PRESENTATO AL FESTIVAL

 DI CANNES NEL 2001.






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