LA STORIA DI ROBERTO SUCCO INIZIA A VENEZIA IL 3 APRILE 1962,SUO ANNO DI
NASCITA,FIGLIO DI UN APPUNTATO DEI CARABINIERI E DI UNA CASALINGA LA SUA
VITA SI SVOLGE IN UN'APPARENTE TRANQUILLITA' FINO AL COMPIMENTO DEI 19
ANNI. UN RAGAZZO TACITURNO,SOLITARIO,SENZA COMPORTAMENTI STRANI
TRANNE QUELLA PICCOLA PASSIONE NELLA DISSEZIONE DI PICCOLI INSETTI NELLA
SUA STANZA DOVE SI RIFUGIAVA E DOVE AVEVA PIAZZATO PICCOLI FILI DI NYLON
PERCHE' TEMEVA CHE QUALCUNO POTESSE ENTRARE E CURIOSARE TRA LE SUE
COSE,PERFINO LA MADRE. E' AMANTE DEL CULTURISMO E DELLE ARTI MARZIALI,E'
UN BEL RAGAZZO E NASCONO I PRIMI BATTIBECCHI IN FAMIGLIA QUANDO INSISTE
NEL VOLER USARE LA MACCHINA DI FAMIGLIA SEMPRE E COMUNQUE,UN'ALFASUD
AZZURRA. LA MADRE E' MOLTO ANSIOSA E PROTETTIVA NEI SUOI CONFRONTI,TEME
INCIDENTI E RESTA SVEGLIA DI NOTTE FINCHE' ROBERTO NON RIENTRA A CASA. LA
SERA DEL 5 APRILE 1981 ALL'ENNESIMO LITIGIO CON LA MADRE SEMPRE RIGUARDO
ALLA MACCHINA,AFFERRA UN COLTELLO E NEL GESTO DI AUTOLESIONISMO VIENE
BLOCCATO DALLA MADRE,NE NASCE UNA COLLUTAZIONE E LA DONNA RESTA
FERITA DA UNA COLTELLATA,CADE A TERRA E LUI LE SI AVVENTA ADDOSSO E LA
RIEMPIE DI COLTELLATE FINCHE' NON LA SENTE PIU' SOFFRIRE,LE COLTELLATE
SARANNO 32. TRASPORTA IL CADAVERE NELLA VASCA DA BAGNO E CERCA DI
PULIRE IL SANGUE SUL PAVIMENTO COME PUO',POI ATTENDE PER QUALCHE ORA AL
BUIO IL RITORNO A CASA DEL PADRE CHE FINIVA IL TURNO IN COMMISSARIATO. LO
SORPRENDE APPENA APRE LA PORTA DI CASA, LO ACCOLTELLA E LO FINISCE CON IL
MANICO DI UN'ACCETTA,POI COPRE LA TESTA CON UN SACCO DELL'IMMONDIZIA
PER NON SPORCARE ULTERIORMENTE E TRASFERISCE IL CADAVERE NELLA VASCA
SOPRA QUELLO DELLA MADRE. RIEMPIE LA VASCA DI ACQUA E DETERSIVO PERCHE'
L'ODORE DEL SANGUE ERA MOLTO FORTE,POI SI CAMBIA,CHIUDE CASA E SI
ALLONTANA CON L'ALFASUD DEL PADRE. IL DUPLICE DELITTO VIENE SCOPERTO
DAI COLLEGHI DEL PADRE SOLO DUE GIORNI DOPO,INSOSPETTITI DALL'ASSENZA
INGIUSTIFICATA SUL POSTO DI LAVORO,LO VANNO A CERCARE A CASA E CON
L'AIUTO DEI POMPIERI SCOPRONO LA MACABRA SCENA DEI DUE CADAVERI NEL
BAGNO. I SOSPETTI CONDUCONO SUBITO AL FIGLIO ROBERTO CHE SI ERA DATO
ALLA FUGA NELLA ZONA DI UDINE E QUI VIENE INTERCETTATO ALL'USCITA DA UNA
PIZZERIA TRE GIORNI DOPO IL DELITTO. TRASFERITO IN CARCERE,CONFESSA CON
FREDDEZZA E DISTACCO IL DUPLICE OMICIDIO DEI GENITORI,FINALMENTE SI
SENTIVA LIBERO E NON PIU' OSSESSIONATO SOPRATTUTTO DALLA MADRE. DOPO
TRE MESI DI CARCERE RIESCE ANCHE A PORTARE A TERMINE GLI STUDI E OTTIENE
LA MATURITA' SCIENTIFICA. I PARERI DEI MEDICI CHE L'HANNO VISITATO IN
CARCERE NON LASCIANO DUBBI,AFFETTO DA SCHIZOFRENIA E DISTURBI DELLA
PERSONALITA',VIENE DICHIARATO INFERMO DI MENTE E TRASFERITO NEL
MANICOMIO CRIMINALE DI REGGIO EMILIA. QUI DETESTA L'ISOLAMENTO,INIZIA A
SCRIVERE MOLTE LETTERE E SI ISCRIVE ALLA FACOLTA' DI GEOLOGIA
DELL'UNIVERSITA' DI PARMA. RIESCE AD OTTENERE DUE GIORNI DI PERMESSO DI
SEMILIBERTA' E IL 17 MAGGIO 1986 NE APPROFITTA PER DARSI ALLA MACCHIA E
NON RIENTRARE NELLA SUA CELLA.E' UFFICIALMENTE EVASO. FA PERDERE LE SUE
TRACCE,VARCA IL CONFINE FRANCESE E DECIDE CHE IL PERCORSO FINORA
SEGUITO DI REDENZIONE E REINTEGRO NELLA SOCIETA' NON VA PIU' BENE PER
LUI,SI TRASFORMA IN UN PICCOLO RAMBO, UNO SPIETATO E GLACIALE KILLER
IMPREVEDIBILE NEGLI SPOSTAMENTI E NELLE AZIONI. IL 1 DICEMBRE 1986 ENTRA
DI NOTTE IN UNA VILLETTA A CARQUEIRANNE E VIOLENTA UNA RAGAZZA
MINACCIANDOLA CON UN REVOLVER E LEGANDOLA CON UN CORDINO DI NYLON. IL
3 APRILE 1987 A TRESSERVE IN SAVOIA UCCIDE UN BRIGADIERE DELLA
GENDARMERIA (ANDRE' CASTILLO) PER RUBARGLI LA PISTOLA D'ORDINANZA. IL 27
APRILE 1987 SPARISCE NEL NULLA UNA RAGAZZA FRANCESE DI ORIGINI
VIETNAMITE, FRANCE VU-DIHN, AD ANNECY,ALTA SAVOIA. DOPO POCHI GIORNI NON
SI HANNO PIU' NOTIZIE DI UN MEDICO,MICHEL ASTOUL, E IL SUO CORPO VERRA'
TROVATO SOLAMENTE SEI MESI DOPO IN UNA RIMESSA PER ATTREZZI CON UN
COLPO DI PISTOLA IN TESTA. IN FRANCIA INIZIA A CIRCOLARE L'IDENTIKIT DEL
PRESUNTO CRIMINALE,ALTO,OCCHI GRIGI,UNO STRANO ACCENTO
STRANIERO,VESTITI MILITARI. DURANTE UNA RISSA IN UN LOCALE DI TOLONE,UNA
SERA SPARA AD UN RAGAZZO,FERENDOLO E COSTRINGENDOLO ALLA PARALISI.
DURANTE LE INDAGINI LA POLIZIA FRANCESE SCOPRE CHE IL GIOVANE CHE HA
SPARATO ERA IN COMPAGNIA DI TRE RAGAZZE,VENGONO IDENTIFICATE E UNA DI
LORO DICHIARA CHE IL RAGAZZO SI CHIAMA ANDRE' E CHE VIVE IN UN ALBERGO
DELLA ZONA. DUE ISPETTORI FANNO UN SOPRALLUOGO NELLA SUA STANZA E
VENGONO SORPRESI ALLE SPALLE DAL SUCCO CHE NE FERISCE UNO ALLA GAMBA
E UNO ALL'ADDOME CON COLPI D'ARMA DA FUOCO. IL COMMISSARIO MORANDIN
FEITO ALLA GAMBA RIESCE A FUGGIRE PER LE SCALE MA QUI VIENE RAGGIUNTO E
FREDDATO CON UN COLPO IN TESTA A DISTANZA RAVVICINATA. UN DELITTO
SCONVOLGENTE CHE LO FA DIVENTARE IL PERICOLO NUMERO UNO IN
FRANCIA,RICERCATO DALLA POLIZIA E DALL'INTERPOL,SANNO SOLO CHE SI FA
CHIAMARE ANDRE' ED E' FUGGITO A BORDO DI UN 4X4 GRIGIO. NELLA
PERQUISIZIONE DEL SUO APPARTAMENTO A TOLONE VIENE RINVENUTO UN VERO
ARSENALE NELL'ARMADIO,TANTE CARTE D'IDENTITA' RUBATE E UN DITTAFONO
CON REGISTRATE FRASI SCONNESSE PRONUNCIATE IN UN FRANCESE
"ITALIANIZZATO". SI PENSA SIA FUGGITO IN SVIZZERA DOPO CHE VIENE SEGNALATO
UN SEQUESTRO DI PERSONE IN UNA CASA DI LYSS, UN UOMO SI E' INTRODOTTO DI
SERA IN UNA CASA COSTRINGENDO DUE RAGAZZE E DUE RAGAZZI A SPOGLIARSI
SOTTO LA MINACCIA DI UNA PISTOLA. AVEVA TENTATO DI VIOLENTARE LE RAGAZZE
MA POI SI ERA RIVESTITO ED ERA USCITO COME SE NULLA FOSSE. IL 6 OTTOBRE
1987 VIENE TROVATA ASSASSINATA CLAUDINE DUCHOSAL,UNA CASALINGA DI AIX-
LE-BAINS,VIOLENTATA E POI UCCISA CON UN COLPO IN TESTA. ORMAI LA RICERCA
DEL KILLER E' SERRATA E SI SOSPETTA CHE POSSA ESSERE RIENTRATO IN ITALIA E
NELLE SUE ZONE TRA IL VENETO E IL FRIULI. GRAZIE AL PEDINAMENTO DI UNA
RAGAZZA CONOSCIUTA ANNI PRIMA IN FRANCIA, LA POLIZIA TENDE UNA
TRAPPOLA AL SUCCO E LO INTERCETTA A SANTA LUCIA DI PIAVE IL 28 FEBBRAIO
1988. E' LA FINE DI UN INCUBO CHE AVEVA PORTATO UNA SCIA INFINITA DI SANGUE
E DI TERRORE TRA L'ITALIA,LA FRANCIA E LA SVIZZERA. LA FRANCIA CHIEDE
SUBITO L'ESTRADIZIONE PER TUTTA LA SERIE DI OMICIDI COMMESSI MA NON
VERRA' MAI CONCESSA,VIENE PORTATO NEL CARCERE DI TREVISO DOVE SI RIFIUTA
DI RISPONDERE A QUALSIASI DOMANDA. E' MOLTO SICURO DI SE',SBEFFEGGIA
TUTTI CON UN SORRISO, SI VEDE CHE E' UNA MENTE MOLTO DISTURBATA. IL 1
MARZO 1988 SI RENDE SUBITO RESPONSABILE DI UN TENTATIVO DI FUGA DURANTE
L'ORA D'ARIA,ELUDE IL CONTROLLO DELLE GUARDIE E CON MOVENZE DA
ACROBATA RIESCE A SALIRE FINO SUL TETTO DEL CARCERE DOVE INSCENA UNA
PROTESTA E UNO SHOW CONTRO I GIORNALISTI ACCORSI A DOCUMENTARE
L'ACCADUTO. E' A TORSO NUDO CHE INVEISCE CONTRO TUTTI E LANCIA TEGOLE DI
SOTTO, E' FUORI DI SE',URLA FRASI SCONNESSE,TENTA DI RAGGIUNGERE UN
EDIFICIO VICINO AGGRAPPANDOSI AD UN CAVO DELL'ELETTRICITA' MA CALCOLA
MALE LA DISTANZA E CADE DA UN'ALTEZZA DI 6 METRI PERDENDO I SENSI,SE LA
CAVA CON LA FRATTURA DI TRE COSTOLE. VIENE TRASFERITO NEL CARCERE DI
LIVORNO MA DOPO POCHI MESI FA RITORNO IN VENETO E NEL CARCERE DI
VICENZA DOVE CONFERMANO LA DIAGNOSI DI SCHIZOFRENIA PARANOIDE. NELLA
NOTTE TRA IL 22 E IL 23 MAGGIO 1988 VIENE TROVATO SENZA VITA NELLA SUA
CELLA D'ISOLAMENTO,SI E' SUICIDATO COPRENDOSI IL VOLTO CON UNA FEDERA IN
TESTA E UN SACCO NERO DELL'IMMONDIZIA DOVE AVEVA NASCOSTO UNA
PICCOLA BOMBOLA DI GAS BUTANO CHE GLI SERVIVA PER FARSI IL CAFFE'.
ROBERTO SUCCO,IL KILLER DAGLI OCCHI DI GHIACCIO,IL CHERUBINO NERO,IL
MOSTRO DI MESTRE AVEVA MESSO FINE ALLA PROPRIA ESISTENZA FORSE ANCHE
PERCHE' NON VOLEVA ACCETTARE IL NUOVO TRASFERIMENTO NEL MANICOMIO
CRIMINALE DI REGGIO EMILIA. LE SUE GESTE,I SUOI MISTERI E LA SUA
STORIA,SUCCESSIVAMENTE SARANNO FONTE DI ISPIRAZIONE DI PIECES TEATRALI,DI
LIBRI E ANCHE DI UN FILM DIRETTO DA CEDRIC KAHN E PRESENTATO AL FESTIVAL
DI CANNES NEL 2001.